venerdì 22 marzo 2013

IL VITTORIANO


Storia


Durante gli anni del fascismo, Mussolini pose la sede del proprio quartier generale nella sala del mappamondo di Palazzo Venezia; la luce di questa stanza non veniva mai spenta a significare che il governo non riposava mai. Era dal balcone di questo palazzo che Mussolini parlava alla folla nelle occasioni più importanti, come alle ore diciotto del 10 giugno 1940 quando, dichiarando la guerra alla Francia e al Regno Unito, proclamò l'entrata in guerra dell'Italia con  questo discorso:
"...Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania! Ascoltate! Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e della Francia... La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti.  Essa trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano:vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo. Popolo italiano! Corri alle armi, e dimostra la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore!".
L’Italia avrebbe, quindi combattuto coi Tedeschi, ma perseguendo obiettivi autonomi. Lo scopo del Duce era quello di crearsi una sfera di potere in Africa e nel Mediterraneo, sfera poi da far riconoscere al futuro tavolo di negoziato.
Il calcolo meschino ed erroneo del Duce avrebbe tuttavia portato il regime fascista al crollo violento e totale; l'Italia al disastro e alla guerra civile; più di mezzo milione di italiani alla morte.
Negli anni che seguirono la caduta del fascismo, venne dimenticato, diventando un semplice deposito di materiale, ricoperto da anonimi teli. Ma adesso, dopo un attento restauro durato decenni, potrà riaprire al pubblico.

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=neRvE5KOvYc





STRUTTURA

Il progetto originario prevedeva l'utilizzo del travertino romano, ma il monumento venne poi realizzato in marmo botticino, famosa pietra bresciana della città di Botticino,  più facilmente modellabile e proveniente dalla zona d'origine di Giuseppe Zanardelli, che aveva emanato il regio decreto per la costruzione del monumento.
L’edificio, per le sue notevoli dimensioni, presenta una struttura dinamica e semplice nella concezione generale, ma complicatissima nei particolari. Elemento fondamentale del monumento è il portico neoclassico caratterizzato da colonne in stile corinzio, cioè con foglie d'acanto scolpite sul marmo, che coincidono ai lati con due rispettivi pronai a due colonne con capitelli corinzi.
Il coronamento dell'edificio, in corrispondenza di ciascun pronao, è ornato da due quadrighe bronzee sormontate da Vittorie alate, ispirate agli archi di trionfo.
La scalinata, riaperta nel 2000 dopo anni di restauri, ospita spazi espositivi dedicati alla storia del Vittoriano stesso e la sede del Museo centrale del Risorgimento. Diversi sono i simboli vegetali che ricorrono nel monumento, fra i quali si ricordano la palma per la vittoria, la quercia per la forza, l'alloro per la pace vittoriosa, il mirto per il sacrificio e l'ulivo per la concordia. Sulla scalinata si trova l'Altare della Patria: davanti ad esso si trova il picchetto d'onore e la grande statua della dea Roma con sfondo dorato. I bassorilievi contengono rappresentazioni simboliche: a sinistra il Lavoro, con la simbologia  dell'Agricoltura, dell'Allevamento, della Mietitura, della Vendemmia e dell'Irrigazione, poi il genio alato del Lavoro sale su un grande aratro trionfale, seguito dall'Industria. Il secondo bassorilievo simboleggia l'Amore di Patria, con una rappresentazione di tre donne che portano corone onorarie a Roma, seguite dalle  insegne dei legionari, poi il carro vittorio dell'Amore di Patria e l'Eroe, a cui segue infine il fuoco sacro della Patria. All'interno è tumulato, dal 1921, il Milite Ignoto: si tratta di una salma di un soldato italiano sconosciuto selezionata tra quelle dei caduti della prima guerra mondiale, in rappresentanza di tutti i soldati che non hanno potuto avere una tomba con il loro nome.

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=BvMVQZjAYms