venerdì 22 marzo 2013

BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE

Storia


La Basilica di Santa Maria Maggiore, situata sulla sommità del colle Esquilino, è una delle quattro Basiliche patriarcali di Roma ed è la sola che abbia conservato le strutture paleocristiane. Circa la basilica, costruita da papa Sisto III a partire dall'anno 432, una nota tradizione vuole che sia stata la Vergine ad indicare ed ispirare la costruzione della sua dimora sull'Esquilino. Apparendo in sogno al patrizio Giovanni ed al papa Liberio, chiese infatti la costruzione di una chiesa in suo onore, in un luogo miracolosamente indicato. In una mattina di agosto  il colle Esquilino apparve ammantato di neve. Il papa tracciò il perimetro della nuova chiesa e Giovanni provvide al suo finanziamento. Di questa chiesa tuttavia non ci resta nulla. Anche i recenti scavi effettuati sotto l'attuale basilica, pur portando alla luce importanti testimonianze archeologiche come lo stupendo calendario del II-III secolo d.C. e come i resti di mura romane parzialmente visibili visitando il museo, non ci hanno restituito nulla dell'antica costruzione. Il campanile, in stile romanico rinascimentale, si staglia per 75 metri ed è il più alto di Roma. É stato costruito da Gregorio XI al suo ritorno a Roma da Avignone e ospita alla sommità cinque campane. Una di esse, "la sperduta", ripete ogni sera alle ventuno, con suono inconfondibile, un richiamo per tutti i fedeli. Entrando nel portico, a destra, è situata la statua di Filippo IV di Spagna, benefattore della Basilica. 
L'edificio della Basilica, comprese le scalinate esterne, costituisce area extraterritoriale a favore della Santa Sede.

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=OXX5oGM6-h0

Struttura



La facciata principale, caratterizzata da un portico e da una loggia per le benedizioni fu eseguita nel 1700.
La basilica, in età sistina, si presentava a tre navate, divise da 21 colonne  per lato, sormontate da capitelli ionici, sopra le quali correva un architrave continuo. La navata centrale era illuminata da 21 finestre per lato ed era sormontata da una copertura lignea con capriate a vista.
La navata venne decorata da splendidi mosaici, entro pannelli sotto le finestre, in origine racchiusi da edicolette, con un ciclo di storie del Vecchio Testamento: storie di Abramo, Giacobbe, Isacco sul lato sinistro, Mosè e Giosuè su quello destro. Degli originari 42 riquadri, ne restano 27 dopo le distruzioni dovute alle aperture laterali settecentesche. Queste storie presentano caratteri tipici della pittura tardoantica: ombreggiature, sfumature con passaggi di colore graduali, realistica raffigurazione dello spazio e dei volumi, macchie di colore, fondo cangiante in relazione al contrasto con le figure.
Più solenni sono le scene dei mosaici dell'arco trionfale, rappresentanti alcuni momenti dell'Infanzia di Cristo, alcune delle quali tratte da Vangeli Apocrifi (Annunciazione, Presentazione al Tempio, Adorazione dei Magi, Incontro con il governatore Afrodisio, Strage degli Innocenti, Re Magi presso Erode
La basilica fu oggetto di importanti interventi in vista del primo giubileo dell'anno 1300: in particolare aggiunto il transetto e fu creata una nuova abside che venne decorata con ricchi mosaici, così come la facciata. Nel Quattrocento furono coperte e con delle volte le navate laterali, mentre la navata centrale fu decorata da un ricco soffitto a cassettoni, su commissione del cardinale Rodrigo Borgia, salito sul soglio pontificio col nome di Alessandro VI. Ogni elemento scolpito ha dorature a foglia d'oro che, secondo la tradizione, furono realizzate con il primo oro giunto dal Perù e donato dal sovrano spagnolo alla Chiesa.
Tra le opere aggiunte nei secoli si segnalano la trecentesca Cappella del Presepe di Arnolfo di Cambio (distrutta) e la Cappella Sforza eseguita su disegno di Michelangelo Buonarroti. In Santa Maria Maggiore è sepolto Gian Lorenzo Bernini, nella tomba di famiglia.

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=8TA_7pFgErg