venerdì 22 marzo 2013

ARCO DI COSTANTINO


Storia




L'arco fu dedicato dal Senato alla commemorazione della vittoria di Costantino I contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (28 ottobre del 312). La collocazione, tra il Palatino e il Celio, uno dei tre archi trionfali sopravvissuti a Roma, in via dei Fori imperiali: gli altri due sono l'arco di Tito (81-90 circa) e l'arco di Settimio Severo (202-203). Essendo stato ignorato dalle fonti letterarie antiche e le informazioni che si conoscono derivano in gran parte dalla lunga iscrizione di dedica, ripetuta su ciascuna faccia principale dell'attico.
All'epoca della costruzione dell'arco, Costantino non aveva ancora "ufficializzato" la simpatia verso il Cristianesimo, nonostante la tradizione dell'apparizione della Croce durante la battaglia di Ponte Milvio; l'imperatore, che aveva dato libertà di culto alle popolazioni dell'Impero Romano nel 313, partecipò solo nel 325 al concilio di Nicea. Nonostante la discussa frase:”instinctu divinitatis” ("per ispirazione divina") sull'iscrizione, è verosimile che all'epoca Costantino mantenesse perlomeno una certa equidistanza tra le religioni, anche per ragioni di interesse politico. Tra i rilievi dell'arco sono infatti presenti scene di sacrificio a diverse divinità pagane (nei tondi adrianei) e busti di divinità sono presenti anche nei passaggi laterali, mentre altre divinità pagane erano raffigurate sulle chiavi dell'arco. Nel 1530 Lorenzino de' Medici venne cacciato da Roma per aver tagliato per divertimento le teste sui rilievi dell'arco, che vennero in parte reintegrate nel XVIII secolo. Nel 1960, durante i Giochi della XVII Olimpiade di Roma, l'arco di Costantino fu lo spettacolare traguardo della leggendaria maratona vinta a piedi scalzi dall'etiope Abebe Bikila.

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=-jSLZ7qZjcI


Struttura


Si tratta di un arco a tre fornici (quello centrale, che è il più grande, è lungo 6,5 metri e alto 11,45) inquadrati sulle due facciate da quattro colonne corinzie su alti plinti e addossate alle pareti, sormontate da una ricca trabeazione al di sopra della quale è situato un attico a una altezza di 25 metri, e scandito in tre settori da statue di prigionieri barbari. L'intero arco è decorato da sculture per la maggior parte provenienti da monumenti di epoche precedenti andati probabilmente distrutti per gli incendi del 283 e del 307 d.C. Vennero  riutilizzati anche altri elementi come colonne, capitelli, cornici e altro. In sei lunghi pannelli si illustra la campagna contro Massenzio: la partenza dell’esercito di Costantino da Milano, l’assedio di Verona,  la battaglia di Ponte Milvi, l’entrata di Costantino a Roma, il discorso di Costantino dai Rostri del Foro Romano, la distribuzione di denaro al popolo nel Foro di Cesare 
Non si rappresentano soltanto epi¬sodi connessi alle gesta di Costantino, bensì si riferiscono ad epiche imprese compiute dai suoi predecessori: Traiano, Adriano e Marco Aurelio. Sulla parete che guarda al Colosseo, in alto, è rappresentato Marco Aurelio nelle sue lotte contro i Daci; sul lato opposto, ancora episodi delle battaglie sostenute da Marco Aurelio e altre da Costantino.
Elementi mitologici e riti pagani sono presenti in altre parti. 

Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=PRO2j0pIxFY