Storia
La Basilica di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro; gode dell'extraterritorialità della Santa Sede, pur trovandosi nel territorio della Repubblica Italiana, ed è dal 1980 patrimonio dell'umanità dell'Unesco. L’originaria basilica di San Paolo, dell’epoca costantiniana, risultò nel tempo inadeguata per la folla dei pellegrini che vi si recavano; fu così ricostruita completamente sotto il regno congiunto degli imperatori Teodosio I, Graziano e Valentiniano II (391). Sotto il pontificato di papa Gregorio Magno, il livello pavimentale venne rialzato, soprattutto nel settore del transetto, per realizzare l'altare direttamente sopra la tomba di Paolo e creare un piccolo accesso, dal quale si poteva raggiungere la tomba dell'apostolo. Nel IX secolo per preservare la basilica, Giovanni VIII la fece circondare da una cinta di mura fortificata con torri, creando un vero e proprio borgo soprannominato "Giovannipoli". La notte del 15 luglio 1823 nella basilica si sviluppò un incendio che durò cinque ore circa, distruggendone una gran parte. Il rogo fu provocato dalla negligenza di uno stagnaio, che, dopo aver aggiustato le grondaie del tetto della navata centrale, dimenticò acceso il fuoco che aveva usato per il lavoro. Un buttero, Giuseppe Perna, che pascolava il bestiame, lanciò l'allarme anche se tardivamente. I Vigili del Fuoco, al comando del marchese Origo, arrivarono in circa due ore. Dopo l'incendio rimasero in piedi poche strutture. Il transetto miracolosamente aveva retto al crollo di parte delle navate e resistito alle altissime temperature dell'incendio, preservando il ciborio di Arnolfo di Cambio ed alcuni mosaici. Si salvarono anche l'abside, l'arco trionfale, il chiostro e il candelabro, ma si dovettero ricostruire gran parte delle strutture murarie. La ricostruzione fu voluta da Leone XII, che invitò i vescovi ad una raccolta di offerte presso i fedeli per la ricostruzione: offerte generose giunsero dal Re di Sardegna, della Francia, delle Due Sicilie, dai sovrani dei Paesi Bassi, dallo zar Nicola I che offrì i blocchi di malachite dei due altari laterali del transetto e del viceré d'Egitto che inviò le colonne d'alabastro.Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=AWzjfW8SreA
Struttura
Esterno
Nel nartece, si aprono i cinque portali che permettono l'accesso alla basilica.
Fra le porte, quella centrale è la più grande: essa raffigura degli episodi della vita dei santi Pietro e Paolo. La porta di destra è la più antica e vi si trovano rappresentate scene di vita di Gesù e dei suoi apostoli: è chiamata Porta Bizantina e fungeva da ingresso principale fino al 1967 quando è stata invece scelta per chiudere dall'interno il vano della Porta Santa. Quest'ultima, illustra sull'esterno il tema della Trinità.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=xy3FWo2GQQg
Interno
La basilica presenta una pianta a croce latina, è divisa in cinque navate separate da quattro file di 20 colonne. Lungo le due navate laterali più esterne, il transetto e la navata centrale si aprono i grandi finestroni ad arco a tutto sesto. Nella fascia immediatamente sopra gli archi che dividono le navate, vi è la serie dei tondi contenenti i ritratti di tutti i Pontefici. Sopra i medaglioni, nella parte alta della navata centrale e del transetto, sono presenti 36 affreschi nei quali sono raffigurati degli episodi della vita di San Paolo.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=smEkq8lq7C4
Arco di Galla Placidia
L'arco trionfale , è detto di Galla Placidia. Dopo l'incendio del 1823, il mosaico venne staccato e sottoposto ad un intervento di restauro. Al centro della composizione, al disopra dell'arco, vi è raffigurato Cristo Pantocratore. Ai suoi lati,vi sono i quattro simboli degli Evangelisti. In basso su sfondo blu scuro, vi sono le figure di San Paolo e di San Pietro.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=gHz-jqUny8A
Funzione
È in quest'area sepolcrale che, come qualsiasi condannato a morte, la tradizione afferma che Paolo di Tarso sia stato sepolto, dopo aver subito il martirio. Sia Paolo che Pietro sarebbero caduti vittime della persecuzione neroniana seguita al grande incendio di Roma del 64. Una tradizione vuole che una matrona abbia messo a disposizione una tomba per seppellire i resti dell'apostolo. Come per il sepolcro di Pietro anche quello di Paolo divenne immediatamente oggetto di venerazione per la nutrita comunità cristiana di Roma che eresse, sulle tombe dei due, dei piccoli monumenti funerari. Questo luogo fu monumentalizzato dall'imperatore Costantino I, con la creazione di una basilica, probabilmente a tre navate, che ospitava in prossimità dell'abside la tomba di Paolo, ornata da una croce dorata. Essendo la basilica collocata lungo la Via Ostiense, importante arteria commerciale, ed essendo la popolazione ancora largamente pagana, l’imperatore fu costretto a realizzare una chiesa di piccole dimensioni; alla fine dello stesso secolo, questa fu sostituita dalla nuova basilica dalle stesse forme e dimensioni di quella attuale. La basilica è da sempre meta di pellegrinaggi e dal 1300 - data del primo Anno Santo - fa parte dell'itinerario giubilare per ottenere l'indulgenza e vi si celebra l'apertura della Porta Santa.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=q5ydJEx-wVA