Storia
Nel 1498 Michelangelo, a soli 22 anni, stipula un contratto, garantito da Jacopo Galli, con il cardinale francese di San Dionigi, per la realizzazione, entro un anno, di una Pietà di marmo destinata ad essere esposta nella Basilica di San Pietro. La scultura fu collocata nel 1499 nella Cappella di Santa Petronilla in San Pietro, dove rimase fino al 1517 quando venne spostata nella Sacrestia vecchia.
Dal 1749 d.C. l'opera occupa l'attuale collocazione ed ha abbandonato la Basilica di San Pietro solo per essere ospitata, dal 1962 al 1964, nell'Esposizione Universale di New York.
Il 21 maggio 1972 un giovane geologo australiano di origini ungheresi, eludendo la sorveglianza, riuscì a colpire con un martello l'opera di Michelangelo per quindici volte in un tempo di pochi secondi, al grido di I am Jesus Christ, risen from the dead! ("Io sono Gesù Cristo, risorto dalla morte!"), prima che fosse afferrato e reso inoffensivo. La statua subì dei danni molto seri, soprattutto sulla Vergine: i colpi di martello avevano staccato una cinquantina di frammenti, spaccando il braccio sinistro e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso e le palpebre erano state quasi distrutte. Il restauro fu effettuato nei vicini laboratori dei Musei Vaticani, riutilizzando per quanto possibile i frammenti originali.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=sZeE-7pZj1A
Struttura
La Pietà di Michelagelo nasce su un blocco di marmo, scelto personalmente dall’artista nelle cave di Carrara. Vi si rappresentano le figure isolate della Vergine Maria che tiene in grembo il corpo di Cristo appena deposto dalla croce, secondo la tradizione di immagini all’epoca in voga nel nord Europa.
Alta 1.74 cm, la Pietà di Michelangelo presenta forti particolari anatomici e nelle finiture dei tessuti e delle vesti con effetti di luminosità accentuati dal modo in cui la luce sembra accarezzare le superfici marmoree. Quello che maggiormente sorprende nella scultura è l'aspetto estremamente giovanile che l'artista volle dare al volto della Vergine Maria: questa scelta, vivamente criticata dai contemporanei, trova giustificazione nel carattere astratto della composizione. La Vergine siede su una sporgenza rocciosa, ben finita con piccole fessure ad arte, che simboleggia il vertice del monte Calvario. Il livello di finitezza dell'opera è estremo, soprattutto nel modellato anatomico del corpo di Cristo, con effetti di levigatura e morbidezza degni della statuaria in cera, come il dettaglio della carne tra il braccio e il costato, modificata dalla salda presa di Maria opposta al peso del corpo abbandonato.
Ascolta: http://www.youtube.com/watch?v=_Ad3HSkmaIM
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